Logo-cesmeOgni anno in Europa si perdono circa 600 milioni di tonnellate di rifiuti che potrebbero potenzialmente essere recuperati tramite riciclo o riutilizzo; questo recupero presuppone un cambio di paradigma di riferimento e un nuovo modello di economia che non sia più inteso come lineare, ma circolare. Promuovere un modello di economia circolare apporterebbe benefici sostanziali in Europa, porterebbe ad un aumento del PIL fino al 7%, ad un risparmio di 600 miliardi di euro per le aziende, a 170mila posti di lavoro diretti e a una riduzione delle emissioni di gas serra del 2-4%.

Il progetto CESME – Circular Economy for SMEs mira a promuovere l’accesso delle PMI all’economia circolare attraverso il miglioramento delle politiche locali  a loro supporto;  si prefigge di indirizzare e migliorare l’efficacia degli strumenti politici in modo da supportare le PMI nel processo di cambiamento da metodi di produzione tradizionali ad un’innovazione in chiave green e circolare. Attraverso gli incontri interregionali tra partner verranno identificate buone pratiche circolari, ed esaminando come le autorità locali e regionali e le agenzie di sviluppo possono contribuire ad un miglioramento degli strumenti politici rilevanti, verrà definito un “pacchetto” di supporto alle PMI nell’accesso all’economia circolare. Questo pacchetto prevede uno strumento per la quantificazione dei benefici sociali ed economici collegati alla circolarità (green profile assessment tool), un modello di calcolo di ritorno degli investimenti (ROI) ed un White Book contenente una raccolta delle “lezioni apprese” e delle raccomandazioni indirizzate alle PMI a livello pratico e ai policy makers a livello strategico.

 

Obiettivo

Promuovere l’accesso delle PMI all’economia circolare attraversoil miglioramento delle politiche locali  a loro supporto; verranno studiati gli ostacoli (legislativi, finanziari, tecnologici) che le PMI incontrano nell’accedere all’economia circolare e verranno quantificati i benefici sociali ed economici collegati sia al recupero di materia che al recupero di energia. Il progetto lavorerà anche sui possibili fondi strutturali in grado di supportare potenzialmente l’economia circolare.

 

Attività

Il progetto si divide in due fasi.

  • Nel corso della prima fase (2016 – 2018) ciascun paese partner costituirà un Local Support Group (LSG) costituito da soggetti coinvolti a vario titolo nell’economia circolare; il LSG verrà coinvolto nell’elaborazione di un Piano d’Azione da realizzare sul proprio territorio. Si svolgeranno inoltre incontri tematici tra partner e workshops per la realizzazione degli output di progetto.
  • Nel corso della seconda fase (2018 -2020) si terranno visite sul campo tra i possessori delle buone pratiche e i partner con i componenti dei propri LSG interessati, verranno inoltre implementati i Piani d’Azione.

 

Il Local Support Group

Il LSG è formato da aziende interessate al tema o che hanno già accettato la sfida dell’economia circolare, enti locali, istituzionali e di ricerca. Il gruppo operativo così costituito ha la possibilità di conoscere buone pratiche locali  e straniere e di valutarne la replicabilità all’interno della propria realtà, viene a contatto con possibili partner anche stranieri e aumenta la visibilità della propria buona pratica anche a livello internazionale. Esso applicherà gli strumenti che verranno sviluppati dal progetto, testandoli e proponendone modifiche, e agirà in sinergia con il Forum sull’economia circolare della Regione Emilia-Romagna suggerendo contenuti e azioni.