La diffusione della banda ultra larga (BUL) a partire da 30Mb/s costituisce il nuovo obiettivo stabilito dalla Regione per rafforzare l’integrazione territoriale e l’attrattività della montagna regionale. L’obiettivo della copertura con banda larga minima di 2 Mb/s è stato raggiunto da qualche anno su tutto il territorio appenninico con il 100% della popolazione coperta.

Per capire quanto la montagna è “digitale” sono stati usati indicatori relativi alla potenza di banda disponibile e all’offerta di servizi interattivi sul territorio. Gli indicatori esaminamti sono quattro:

  1. banda larga 2-20 megabit: % di popolazione coperta;
  2. wi-fi pubblici: punti pubblici, generalmente gratuiti, disponibili più frequentemente nelle vie o piazze principali dei comuni e/o nelle biblioteche pubbliche;
  3. competenze: comprendono corsi specifici, realizzati attraverso il progetto Pane e Internet, o servizi di facilitazione digitale in biblioteca;
  4. servizi interattivi: sono stati individuati 134 servizi interattivi in Emilia Romagna sui quali fare l’analisi. Per servizio interattivo si intende un servizio per il quale esiste almeno la possibilità di avviare il procedimento con modalità on-line – piattaforme web/internet, mail semplici, PEC.

Attraverso il link è possibile accedere alla pagina navigabile per visualizzare i dati sulla “montagna digitale”. Spuntando i quadratini in alto a sinistra si visualizzano i dati per le 4 montagne: occidentale, centrale, bolognese e orientale. Nel considerare il territorio montano si è tenuto conto degli studi effettuati negli ultimi anni sul territorio che hanno identificato la presenza di “diverse montagne regionali” già peraltro studiate nel precedente Programma Regionale per la Montagna 2009-2011, in coerenza con i macro-ambiti territoriali individuati dal Piano Territoriale Regionale, e ripresi altresì nel recente Documento Strategico Regionale 2014-2020 che ha individuato ambiti di collaborazione funzionale che coprono tutte le aree appenniniche regionali.

 

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L’espansione dell’infrastruttura è una condizione necessaria ma non sufficiente per la costruzione di una società dell’informazione, pertanto l’attenzione si sposta sul diritto di accesso all’informazione e alla conoscenza, attraverso l’adozione di iniziative di inclusione e alfabetizzazione digitale.

Diverse le iniziative messe in campo:

Il Progetto Pane e Internet, avviato nel 2011, ha consentito negli ultimi 5 anni a circa 1.400 residenti in Comuni di montagna a rischio di “esclusione digitale” di partecipare a corsi gratuiti sull’uso del pc e accesso ad internet. Il progetto, nella sua nuova programmazione nella quale sono stati coinvolti già circa 45 comuni di montagna, prevede anche la costituzione dei Punti Pane e Internet, che si propongono di essere il centro di coordinamento e servizi delle attività che si svolgono nei territori per diffondere l’alfabetizzazione digitale di base per tutti i cittadini

Scuola Digitale, un progetto avviato nel 2013 con la finalità di ampliare il numero di classi 2.0 sul territorio regionale per favorire la diffusione dell’uso abituale delle tecnologie nelle attività didattiche, ha coinvolto 26 classi nelle zone di montagna.

Scuola@Appennino è un progetto avviato nel 2012 e rivolto a tutte le scuole di montagna dell’Emilia-Romagna per favorire l’adozione di metodologie didattiche innovative per ampliare, innalzare e differenziare l’offerta formativa delle classi del territorio montano. A fine progetto 28 scuole hanno attivato una connessione in banda larga nel territorio montano con 250 docenti formati e 900 studenti coinvolti nell’utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica (lavagne interattive multimediali e netbook).

Usare regolarmente Internet non vuole dire saper sfruttare automaticamente tutte le opportunità offerte dalla rete. In Regione, solo il 17% degli internauti si muove utilizzandone tutte le potenzialità quali, ad esempio, la ricerca di informazioni, la possibilità di realizzare acquisti online o di dialogare con la PA. Nel 2015, su 134 servizi interattivi potenzialmente disponibili, una media del 23,5% risulta disponibile nell’area appenninica.